venerdì 19 marzo 2010

These are the Champions: quarti

Ricapitolando.

Il Barcellona campione in carica ha passeggiato al ritorno sullo Stoccarda: acrobazie e meraviglie che nemmeno a Disneyland.
Però all'Emirate Stadium sì, dove l'Arsenal ha avuto, calcolano gli astrofisici, 9400 occasioni da gol. Ne ha fatti 5. Il problema è che la proporzione rimane la stessa anche quando le occasioni da gol sono 21: in tal caso, capite bene, è difficile che la partita la vinca.
Il Bordeaux, solido come la struttura del vino omonimo, scardina le velleità dei greci dell'Olympiakos Pireo, così come la saetta di Robben ha travolto la pur dignitosa prestazione della Fiorentina.
Il Milan, se avesse una difesa.
A Siviglia ancora fanno festa: nessuno li ha avvertiti che il turno l'ha passato la squadra di studenti russi in Erasmus.
L'Inter di Spagna, cioè il Real Madrid, ha fatto la figura che meritava, piegato da un onestissimo Lione. Poi se un giorno ci spiegheranno cosa spinge un giocatore, soldi a parte, a trasferirsi in un ingorgo di (presunte) stelle, col rischio (elevato) di perdersi in un'apocalisse tecnico-tattica, allora forse capiremo perché Ricardo Izecson dos Santos Leite Kakà ha avuto la geniale idea di lasciare il Milan (dove di certo non lo pagavano poco).
L'Inter d'Italia, cioè l'Inter, ha assaporato la gloria di una vittoria in casa dell'Inter d'Inghilterra, cioè il Chelsea. Dicono che il calcio italiano ne stia traendo lustro. Buon per lui.

Lione-Bordeaux:
ci sarà sicuramente una squadra francese tra le prime quattro, e questa è una notizia. Pare che si siano messi d'accordo, nel caso di parità al centoventesimo del ritorno, per giocarsela a piattate di escargot. Così la vincente starà ancora digerendo in semifinale. In Francia, per fortuna, la buona tavola è ancora un valore. Secondo Eddie, Bordeaux; secondo Arturo, Lione, per la maggiore consuetudine alle arie wagneriane della Champions;

Bayern Monaco-Manchester United:
diceva un compianto allenatore che il calcio è matematica. Dunque, se mettiamo al posto della difesa della Fiorentina quella del Manchester United, e se sostituiamo alla difesa del Bayern Monaco quella del Bayern Monaco, il risultato dovrebbe essere scontato. L'incognita/missile di Robben non dovrebbe ripetersi con assiduità, anche perché alla NASA ancora non si spiegano com'è che quel tiro non sia finito a San Miniato al Monte;

Arsenal-Barcellona:
Moira Orfei ha già prenotato tutto il primo anello per poter sistemare grancasse, fiere, trapezisti e assistere allo spettacolo dell'anno. C'è una foto sul Sun di Theodore J. Walcott con il nasino rosso da clown per fare da lancio alla sfida. James Cameron avrebbe potuto risparmiare tutti quei soldi per Avatar e limitarsi a sostituire Massimo Mauro per il commento, munito di videocamera. Succederà di tutto: forse prevarrà il Barcellona, perché Arsène Wenger, quel galantuomo, ha fatto propria l'indicazione di Jorge L. Borges (che non è l'allenatore dell'Estudiantes) secondo cui un'eco della divinità è in colui che non vuole avere ragione in modo trionfale;

Inter-Cska Mosca:
Sulla carta, non ci dovrebbe essere storia. I ragazzi di Mosca sanno che il rendimento dell'Erasmus andaluso è difficile a ripetersi. Poi Balotelli è di cattivo umore, non ha nemmeno il permesso per portarli a cena sui Navigli, per una cotoletta. Il parto del sogno Morattiano dovrebbe arrivare in semifinale, salvo eventi traumatici come un'apparizione di Mircea Lucescu travestito da Lady Macbeth. Del resto, se proprio volesse fargli questo scherzo, al ritorno gli viene abbastanza vicino: da Donetsk, in taxi, che vuoi che sia.


Eddie & Arturo

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