venerdì 4 giugno 2010

Le scelte difficili


E finalmente l’ammiraglio Lippi scelse i 23, pardon, 24 mozzi destinati a difendere sul campo il successo del 2006 e soprattutto a cercare di mostrare al mondo che l’Italia calcisticamente vincente non è solo quella della congrega cosmopolita del “santone” di Setubal.
E’ datata la convinzione che vuole la penisola ricca di allenatori in erba pronti a criticare formazioni, moduli e tattiche, ma quale mestiere regala più soddisfazioni che non quello del critico.
D’altra parte si sa lo stivale è da sempre un paese di santi, poeti, navigatori e.. allenatori di pallone!
Veniamo a noi, e cerchiamo di affrontare un discorso semiserio sui nostri atleti, sia su quelli che partono che su quelli che, ahimè, passeranno presto a far visita al neo padre Briatore in Sardegna.
Capitolo portieri: qui la scelta è quasi obbligata; ed anche se non sono del tutto convinto che Buffon rappresenti oggi il meglio nel ruolo, di certo è l’unico che congiunghi classe, tecnica ed esperienza. Per Sirigu e Viviano, forse, ci sarà tempo più avanti, Marchetti e De Sanctis al contrario sono già oggi ottimi rincalzi, anche se al primo manca qualsivoglia esperienza internazionale (salvo, forse, qualche “incontro” estivo nelle amene località dell’isola del pane carasau!).
Capitolo difensori: nel ruolo un tempo eravamo maestri, da Maldini a Scirea, da Baresi a Facchetti, da Nesta a Cabrini fino al Cannavaro del 2006. Oggi, però, il nostro capitano, strafelice (per l’ingaggio, immagino?) neogiocatore dell’Al Ahli, non è più il ghepardo di una volta e se Lippi non riesce a farsene una ragione in tempo il rischio di figuracce è quasi assicurato. Passando oltre, Chiellini rappresenta l’unica reale certezza (non sulla fascia però per favore!), Bonucci la speranza, come d’altra parte Criscito e Maggio, Bocchetti l’azzardo e Zambrotta, c’è da chiedersi perché sia nella terra dei leoni se non per andare a fare un Safari!
Ma i palermitani Balzaretti e Cassani, o il diligente Antonini anche se con poca esperienza a grandi livelli, non avrebbero proprio fatto comodo?
Capitolo centrocampisti: perché Gattuso è stato convocato (vedi sopra Zambrotta)? Non me ne voglia il simpatico Ringhio e non me ne vogliano i suoi numerosi estimatori, ma siamo certi che nel suo ruolo non ci fosse qualche altro giocatore che nella stagione appena conclusa abbia giocato un pochino meglio? Lasciamo a casa Ambrosini, Perrotta e Brighi: nessun fenomeno, sia chiaro, ma tutti validi elementi il cui rendimento stagionale è stato di certo superiore a quello del rossonero.
Su Pirlo, De Rossi, Montolivo, Palombo e Marchisio non mi sento di muovere alcuna critica atteso che rappresentano quanto l’Italia calcistica produce attualmente ed i primi due, oltretutto, ci sono invidiati da mezza Europa. Su Camoranesi e Pepe mi permetto di esprimere, tuttavia, alcuni dubbi: in merito al primo, del quale le capacità tecniche non sono in discussione, si potrebbe ripetere il medesimo discorso fatto per Gattuso, è vecchio ed ha fatto un campionato orrendo, in più pare sia anche rotto! Su Pepe, non so che dire, corre, corre e… corre, di certo si farà in quattro per assecondare le richieste del commissario tecnico e per difendere il tricolore, ma oltre ciò nutro forti dubbi e nel suo ruolo avrei preferito Mannini o Marchionni.
Cossu mi piace da matti, è un gran bel giocatore, anche se forse un pochino acerbo e di difficile collocazione nel modulo di lippiano; cosa posso aggiungere? Speriamo che Camoranesi rimanga a curarsi per bene!
Capitolo attaccanti: Borriello a casa, Rossi a casa, Cassano… lo sanno anche le pietre! Gilardino e Pazzini per fortuna ci sono (e il secondo ha seriamente rischiato di non esserci!), il capocannoniere del campionato c’è, ma auguriamoci che non ripeta le deludenti prestazioni degli Europei.
A chiudere la lista compaiono l’amato (da Lippi) Iaquinta ed il verace Quagliarella, entrambi reduci da un campionato non esaltante…
Mi pare di non aver scordato nessuno, o forse uno si il Pupo di Roma... ma lui in nazionale (forse) non vuole più giocarci...
Che dire? Lippi rientra di diritto nella categoria dei grandi allenatori plurivincenti e si sa come questi siano tutti anche particolarmente presuntuosi… spesso però hanno ragione loro per bravura o per sorte… non possiamo far altro che auguracelo!

Eddie

7 commenti:

loziodiholloway ha detto...

Quando al 90’ di Italia Nuova Zelanda.. ancora sullo 0-0.. nonostante due netti rigori non fischiati a favore dei kiwi (per interventi in ritardo ed in evidente affanno di Zambrotta e Cannavaro..) un palo di Gilardino dopo avere ciccato la palla in mezzagirata (sarà la giocata migliore del suo mondiale..) un triste vagare di uno zoppo Pirlo per il cerchio di centrocampo (a chiedersi perché quel pelato romano corre così tanto, che si stanca a vederlo).. uno sguardo disilluso di Di Natale (a domandarsi perché non è nato in Galizia..) uno sguardo perso di Palombo (a chiedersi in che cazzo di Juve dovrà giocare l’anno prossimo..) uno sguardo incazzato di Marchisio (che si girerà per chiedere a Iaquinta “ma quel Palombo lì proprio alla Juve doveva venire?”) e un disturbante sbraitare di Gattuso dalla panchina (mentre si aggiusta il pled sulle ginocchia..) Lippi inserirà per lo spaesato Pepe il magnifico Quagliarella.. che due volte toccherà il pallone nella propria trequarti e due volte tirerà ad occhi chiusi (un pallone finirà nel fiume Umgwenya.. l’altro nel vicino Mozambico..) allora scoppieranno polemiche a non finire.. Ed i giornali ci consoleranno con gli schemini della nuova Italia di Prandelli.. imperniata su Montolivo.. che oltre a condividere il procuratore con il moralista di Orzinuovi.. altre qualità non ha.. Peccato che un pareggio all’ultima giornata con la già qualificata Slovacchia (oltre al genio Hamsik date un’occhiata ai giovani Stoch e Weiss.. due fenomeni..) prolungherà la nostra agonia fino agli ottavi con l’Olanda..

el señor dionigi ha detto...

Zio mi fai morire, sia per i palloni persi nel fiume da Quagliarella sia per smascherare il moralista di Orzinuovi..
Poco da aggiungere a questo quadro squallido come una gouache nell'anticamera di un dentista, l'attuale è una nazionale fatta di comprimari, roba da mettersi a piangere (possibile che tre milioni di baschi producono più talento che sessanta milioni di italiani?), con delle assenze folgoranti (Totti, Cassano, Miccoli e Balotelli su tutti. Ma anche Gastaldello in difesa e Perrotta, Brighi e Aquilani a centrocampo) e delle presenze inquetanti (Gattuso, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi) o semplicemente risibili (Quagliarella, Bocchetti, Pepe).
Non c'è nè esperienza nè spavalderia giovanile, ma solo mediocrità, e noi per questo vedremo il Mondiale, per godere dell'ineffabile piacere di fermarsi a contemplare la mediocrità, anche se è la nostra.

Unknown ha detto...

scusate se non sono intervenuto nei dibattiti di questi giorni ma ero impegnato. come una groupie, stavo in prima fila aspettando che arrivasse Sinisa per la presentazione. poi mi sono fatto tatuare sulla schiena una bilancia un teschio e un serpente perché lui ha detto che dobbiamo essere tosti.
a parte questi momenti di esaltazione, condivido, per il resto, tutto il vostro scoramento

Luca ha detto...

Condivido pienamente gli appunti del Dionigi.
D'accordo che criticare le scelte altrui è più semplice che adottarne in prima persona, e che va assai di moda, specie in Italia, proclamarsi allenatori di calcio. Tuttavia non occorre chiamarsi Fabio Capello per rilevare qualche grossolana anomalia nelle scelte del testardo viareggino:
A) l'età media, che avvicina pericolosamente quella della squadra titolare del Milan targato Leonardo;
B) calciatori che sarebbe stato bene lasciare sulla spiaggia versiliese (o di Riccione, fate voi) perché fuori forma nel breve e non breve periodo: Camoranesi e Iaquinta, per esempio;
C) altri che, a mio modesto parere, non dovevano essere della spedizione in quanto bolliti e presumibilmente al termine di una (luminosa) carriera: Cannavaro, Gattuso e Zambrotta su tutti;
d) altri ancora che mai avrebbero dovuto essere convocati. Non ce l'ho con Pepe in particolare, ma qualcuno mi spieghi in quale caratteristica tecnica supera la sufficienza. Giocasse nel Sassuolo, con il dovuto rispetto, ma titolare in nazionale...
Il tutto a discapito di altri meritevoli, magari più giovani e vogliosi di cimentarsi con la maglia azzurra nonché, a mio modesto ma convinto avviso, del mimimum di senso estetico che il gioco calcio pretende.
Ribadisco: non straripiamo di fenomeni, ma è francamente difficile immaginare un undici più brutto, carente in qualità, tasso tecnico e soluzioni alternative al catenaccio.
Troppo ingeneroso? L'antipasto di ieri sera contro l'irresistibile Mechico è tutto un programma, con o senza gambe molli.
Saluti, Ellepi.

eddie ha detto...

Mi permetto un appunto, che non vuole essere una difesa, ma un semplice dato di fatto che (lo ammetto) ha stupito anche me.
L'italia neolippiana ha solo 1 mese di età media in più di quella di Germania '06, 28,9 contro 28,8... se consideriamo che gli infortuni di Pirlo e Camoranesi ed i conseguenti innesti ne abbasserano ulteriormente la media.... bè traete voi le conclusioni!
Saluti

Luca ha detto...

Se ad abbassare l'età media sono Pepe il fenomeno e Marchisio il padano andiamo bene.. Che poi, in merito alla geniale uscita del centrocampista bianconero mi verrebbe da dire: ok, ha fatto una cazzata, ma quelle "scandalose" parole rappresentano da anni il motto di alcuni illustri parlamentari e, addirittura, di qualche Ministro della Repubblica. Tra loro c'è persino chi anela di sostituire la carta igienica con il tricolore; non c'è un tantino di sproporzione nelle reazioni? Boh, prendo atto che nella scala valoriale dell'italiano medio vi sono delle priorità affatto corrispondenti alle mie.

Per quanto riguarda l'età media della nazionale, di per sé non rappresenterebbe un problema averla più alta anziché no. Basta che le scelte siano giustificate/abili. E poi (ma è un pensiero squisitamente personale) trovo insopportabile il discorso: il ragazzo non è maturo, avrà altre occasioni ecc. Come se l'età, di per sé, significasse maturità calcistica. Uno o è meritevole o non lo è, punto. Inoltre ci sono giovani e giovanissimi che a dispetto della loro età anagrafica hanno esordito nelle massime competizioni europee, con risultati eccellenti.
Il ragionamento perverso del "é giovane" viene peraltro caldeggiato dalla stragrande maggioranza dei giornalisti: sarà timore reverenziale nei confronti di Lippi, ma non mi risulta che anche da questo punto di vista siano state avanzate critiche serie. Avrei voluto vedere davanti ad un alter ego di Donadoni: lo avrebbero sbranato.
Ma tant'è, sarà il campo a parlare.
Mi riservo di commentare dopo l'esordio nel girone, sono proprio curioso di conoscere la formazione titolare.
Saluti, amici terroni.

Picasso ha detto...

Condivisibile tutto, soprattutto i Cannavaro, Gattuso, Zambrotta...già due anni or sono m'è capitato di vedere quest'ultimo sgroppare sulla fascia come un povero cavallo destinato al mattatoio. Con la lingua penzoloni dopo 13' di gioco. Per carità, magari in questi due anni gli avranno fatto una cura di gerovital o dato qualche "beverone" rinvigorente preparato da stregoni di cui si serve il suo presidente, ma la vedo dura...
Mi sono dedicato, per una volta, al calcio, qui:
http://blog.libero.it/PostOffice/8899256.html
Saluti, e ancora complimenti per il bel blog.