
L’importanza del gioco del calcio come business, come fenomeno sociale e come forma di intrattenimento credo sia sotto gli occhi di tutti, come è di tutta evidenza che gli investimenti, in questo settore, si facciano sempre più ingenti, malgrado la crisi economica o qualche sporadica eccezione. Il giro d’affari del calcio professionistico relativo alle squadre che militano nelle serie maggiori o addirittura partecipano alle coppe europee è decisamente rilevante, ma a fronte di tale esborso di pecunia chi tiene le fila della sorte di molte competizioni? A chi viene demandato il difficile compito di decidere e giudicare insindacabilmente episodi e circostanze di gara?
E’ sempre più anacronistico ormai paragonare le gesta dei campioni di ieri a quelli moderni: ci si ripete che il calcio di Maradona ed ancor prima quello di Pelè non era così veloce, non si giocava così tanto, non esisteva questa maniacale ricerca di professionalità alla quale le squadre di prima fascia anelano disperatamente.
Ma se concordiamo tutti che il calcio (come ogni altro sport d’altronde) sia cambiato con il cambiamento fisiologico delle tecniche di allenamento e con la continua di ricerca di materiali e strumenti atti a migliorare le capacità atletiche, perché non arrendersi alla ovvia conseguenza di dover adattare anche altri aspetti connessi alla realtà che cambia.
Non trovo alcuna ragione logica a non rendere il “lavoro di arbitro di calcio” una professione e non più un semplice hobby; in un giro d’affari di tale entità, rendere gli arbitri veri e propri professionisti consentirebbe a questi (forse) di dedicarsi interamente a preparare (al pari dei giocatori professionisti) le partite curando con maggiore dovizia la propria condizione e tutti quei particolari essenziali al fine di svolgere la propria prestazione professionale al meglio.
Forse avremmo qualche panzone in meno…
Accanto al professionismo dell’arbitraggio trovo sempre più necessario che si provveda ad aggiungere un “aiuto tecnico” al caro e vecchio arbitro; tutti gli sport moderni ormai utilizzano la tecnologia al fine di meglio regolamentare le proprie competizioni. Le federazioni internazionali di tennis, hockey, football, basket e rugby ormai da tempo si sono adeguate al cambio dei tempi, adottando alcuni accorgimenti tecnici volti a rendere l’operato dell’arbitro più semplice, in linea con la maggiore visibilità dei rispettivi sport e il conseguente desiderio degli aficionados di assistere a competizioni più “corrette”.
Nel mondo del calcio si parla da anni di cercare di introdurre qualche novità tecnica (moviola in campo, arbitro di area di rigore, microchip nel pallone, telecamere ultra sensibili), ma tutt’ora ci si arrocca dietro vecchie convinzioni finendo con l’assistere ad episodi come quelli di Bayern Monaco-Fiorentina, Porto-Arsenal, Juventus-Genoa, Fiorentina-Milan e Inter-Chelsea che definire aberranti mi sembra un eufemismo (cito solo le ultime che mi vengono in mente!).
Trovo che consentire il ricorso ad una sorta di “occhio di falco” (o moviola in campo) stile tennis una o due volte in tutta la partita ad ogni squadra aiuterebbe a rendere il gioco un pochino più corretto, diminuendo (forse) al tempo l’animosità di alcuni (pseudo)tifosi.
Se ad ogni squadra fosse concesso di chiedere l’intervento della moviola, magari in un numero limitato di occasioni durante la partita, al fine di valutare semplicemente le questioni cosiddette “oggettive”, come un fuorigioco, una palle entrata o meno, un fallo dentro o fuori area si avvierebbe un processo che, non alterando il gioco, renderebbe le partite più corrette, i risultati più giusti tutelando in definitiva gli “interessi” di tifosi e… Presidenti.
Fantascienza o fantacalcio credo….
Eddie
E’ sempre più anacronistico ormai paragonare le gesta dei campioni di ieri a quelli moderni: ci si ripete che il calcio di Maradona ed ancor prima quello di Pelè non era così veloce, non si giocava così tanto, non esisteva questa maniacale ricerca di professionalità alla quale le squadre di prima fascia anelano disperatamente.
Ma se concordiamo tutti che il calcio (come ogni altro sport d’altronde) sia cambiato con il cambiamento fisiologico delle tecniche di allenamento e con la continua di ricerca di materiali e strumenti atti a migliorare le capacità atletiche, perché non arrendersi alla ovvia conseguenza di dover adattare anche altri aspetti connessi alla realtà che cambia.
Non trovo alcuna ragione logica a non rendere il “lavoro di arbitro di calcio” una professione e non più un semplice hobby; in un giro d’affari di tale entità, rendere gli arbitri veri e propri professionisti consentirebbe a questi (forse) di dedicarsi interamente a preparare (al pari dei giocatori professionisti) le partite curando con maggiore dovizia la propria condizione e tutti quei particolari essenziali al fine di svolgere la propria prestazione professionale al meglio.
Forse avremmo qualche panzone in meno…
Accanto al professionismo dell’arbitraggio trovo sempre più necessario che si provveda ad aggiungere un “aiuto tecnico” al caro e vecchio arbitro; tutti gli sport moderni ormai utilizzano la tecnologia al fine di meglio regolamentare le proprie competizioni. Le federazioni internazionali di tennis, hockey, football, basket e rugby ormai da tempo si sono adeguate al cambio dei tempi, adottando alcuni accorgimenti tecnici volti a rendere l’operato dell’arbitro più semplice, in linea con la maggiore visibilità dei rispettivi sport e il conseguente desiderio degli aficionados di assistere a competizioni più “corrette”.
Nel mondo del calcio si parla da anni di cercare di introdurre qualche novità tecnica (moviola in campo, arbitro di area di rigore, microchip nel pallone, telecamere ultra sensibili), ma tutt’ora ci si arrocca dietro vecchie convinzioni finendo con l’assistere ad episodi come quelli di Bayern Monaco-Fiorentina, Porto-Arsenal, Juventus-Genoa, Fiorentina-Milan e Inter-Chelsea che definire aberranti mi sembra un eufemismo (cito solo le ultime che mi vengono in mente!).
Trovo che consentire il ricorso ad una sorta di “occhio di falco” (o moviola in campo) stile tennis una o due volte in tutta la partita ad ogni squadra aiuterebbe a rendere il gioco un pochino più corretto, diminuendo (forse) al tempo l’animosità di alcuni (pseudo)tifosi.
Se ad ogni squadra fosse concesso di chiedere l’intervento della moviola, magari in un numero limitato di occasioni durante la partita, al fine di valutare semplicemente le questioni cosiddette “oggettive”, come un fuorigioco, una palle entrata o meno, un fallo dentro o fuori area si avvierebbe un processo che, non alterando il gioco, renderebbe le partite più corrette, i risultati più giusti tutelando in definitiva gli “interessi” di tifosi e… Presidenti.
Fantascienza o fantacalcio credo….
Eddie
2 commenti:
Caro Eddie,
all'evidenza non si inchina più nessuno.
Colgo l'occasione per rettificare l'interpretazione da me offerta al famoso "gesto delle manette".
Non voleva dire "state trasgredendo le regole ai nostri danni", voleva dire "state applicando (perché di quello si trattava, applicazione) le regole ai nostri danni: arrestateci pure, noi vinceremo lo stesso".
Se le cose stanno così, non si può negare all'uomo di Setubal la capacità di mettersi in sintonia con l'aria che tira da queste parti, tant'è che, come da link che ti accludo, è stato eletto a campione di resistenza contro il giustizialismo che ammorberebbe questo altrimenti pirotecnico e strafighissimo paese.
Pur di non essere d'accordo con Repubblica e il suo gossip legalistico io farei i salti mortali, ma che l'allenatore di un simile colosso sportivo, mediatico ed economico possa ergersi anche a paladino della lotta contro i poteri forti, ecco questo proprio no, mi pare davvero insostenibile.
http://www.ilfoglio.it/soloqui/4486
Sono un po' seccato per non essere riuscito, causa impedimento telematico, ad essere il primo a commentare le vostre elucubrazioni calcistiche.. rimane comunque una grande emozione!
Che dire, impossibile non condividere l'intervento di Eddie. L'unica spiegazione ragionevole che so darmi rispetto al mancato utilizzo di sacrosanta tecnologia, almeno limitatamente a occasioni topiche, è la volontà di alimentare inutili polemiche sul calcio per mantenere alta l'attenzione dei fedeli. A meno che non si voglia dar retta a teorie complottistiche: un arbitro senza ausilio tecnologico può essere determinante.
Ché poi l'introduzione di un sistema tipo quello delineato dallo stimato Eddie avrebbe una benefica funzione deterrente sui cascatori d'area di rigore, per esempio, il tutto a vantaggio della qualità del gioco. E invece niente.
Però c'è la moviola a fine partita.
E, naturalmente, l'espulsione per chi bestemmia. Sono queste le innovazioni che contano.
Ma intanto la Francia è ai mondiali.
Saluti :-)
Rossovolante Nerazzurrostrisciante
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