domenica 28 febbraio 2010

Nel segno di Sócrates

A volte inutile, di rado decisivo, ma sempre bellissimo: il goal con la parte posteriore del piede è da sempre un gesto che lascia spettatori, compagni ed avversari di stucco.
Al’indomani del bellissimo gesto tecnico del difensore della Lazio (o se preferite “Lazie”) mi piace cercare di ricordare altri campioni che hanno fatto di quel modo particolare di segnare o far segnare un stile di vita e di gioco.
Fin dai campi dell’oratorio, il goal di tacco è sempre stato visto con infinita ammirazione; non so se avete mai giocato a “21” o “tedesca” simpatico gioco dove ogni giocatore parte con un punteggio uguale per tutti (ad esempio 20, 25 o 30) mentre i giocatori fuori dalla porta devono passarsi il pallone e cercare di segnare un goal esclusivamente di prima ed al volo. Ogni volta che subisce un goal, il giocatore che sta in porta vedrà calare il proprio punteggio, a seconda del tipo di goal che si è subito (-1 per un goal col piede, -3 per un goal con la testa, eccetera). Beh, anche in tale “bambinesco” gioco il goal di tacco viene venerato assegnandogli un punteggio bonus molto alto inferiore solo alla mitica rovesciata.
Se della rovesciata però la Panini grazie al suo storico album ha provveduto ad immortalarne ad imperitura memoria il gesto (grazie al mitico Carlo Parola), il colpo di tacco non ha ancora goduto di altrettanta magnificente immortalità.
Tutto ciò forse è dovuto al fatto che al colpo di tacco si attribuisce una velata forma di irriverenza nei confronti dell’avversario, una forma di arrogante presunzione.
Non posso tuttavia nascondere che sabato sera al goal di Siviglia nella mia testa sono tornati alla mente altri gesti simili: Bettega in un lontano Juve-Milan in bianco e nero , Mancini in un Parma-Lazio, Mancini (l’Amantino stavolta) in un derby con la Lazio, Ibrahimovic in un triste Italia-Svezia ed in un Inter-Bologna , Del Piero, inutilmente, in una finale di Champions contro il Borussia, Jankovic in un Lecce-Genoa, ed accanto a questi aggiungo un’altra azione folle di un giocatore terribilmente folle e cioè Higuita nel noto gesto dello “scoripone” in una partita amichevole contro l’Inghilterra…
ed il sorriso mi si è dipinto sul volto!

Eddie

1 commento:

Arturo ha detto...

Caro Eddie,

sebbene remoti nel tempo, ti sono sfuggiti i fatti della finale di coppa intercontinentale svoltasi dal 1250 a.c. in avanti (1196 secondo altri).
La leggenda vuole che la punta di diamante delle Associazioni Calcio Riunite dell'Ellade, Achille Pelìde, fosse un vero specialista di questi colpi acrobatici, tant'è che il roccioso difensore della Dinamo Troia, Paride (forse antenato di Parisi, terzino del Bari) lo mise fuori uso con un intervento mirato proprio al calcagno.
Poi si sa che un organico nutrito sopperisce agli infortuni: è appena il caso di ricordare, oltre al capitano Agamennone, la straordinaria campagna acquisti estiva, in cui spiccavano il talentuoso Odìsseo, scovato nelle giovanili dell'Itaca, e i già affermati Nestore e Menelao (che infatti fa rima con Alemao).
Quindi, dopo un lungo assedio, i greci finalmente espugnarono la Rocca di Ilio (mitico stadio sulle rive dell'Ellesponto).