domenica 21 febbraio 2010

meno male

Se uno avesse avuto la pessima idea di guardare l’anticipo serale della venticinquesima giornata del campionato italiano, nell'ordine avrebbe visto che:


si fronteggiavano la prima (punti 54) e la quarta (punti 39) in classifica;


intorno alla metà del primo tempo, veniva espulso il centrale difensivo della prima, da regolamento (fallo da ultimo uomo, al di là di ogni considerazione in ordine alla pericolosità del gesto; irrilevante anche il fatto che era già stato ammonito, sempre da regolamento, per un intervento agguerrito, diciamo così);


sul calcio di punizione, l’altro centrale difensivo usciva in anticipo dalla barriera e, da regolamento, veniva ammonito;


in un clima di crescente nervosismo, il centravanti della prima si buttava per terra in area di rigore in prossimità di un difensore della seconda. Da regolamento, veniva ammonito;


a questo punto (più o meno, ma poco importa) l’allenatore della prima mimava verso le telecamere un paio di manette, a significare, sembrerebbe, la perpetrazione di un furto;


l’altro centrale difensivo commetteva poi un secondo fallo, almeno scomposto, e veniva ammonito per la seconda volta, dunque espulso. Non si è trattato di un’ipotesi oltre ogni ragionevole dubbio, come le precedenti, e tutti gli accoliti della prima hanno fatto sommessamente notare che in questo caso avrebbe dovuto trovare applicazione la regola aurea “in dubio pro primo”. L’arbitro, mosso da propositi sovversivi, non si è lasciato convincere dalla pregnanza dell’argomentazione;


svariate manifestazioni avrebbero percorso da quel momento in avanti tutto lo stadio all’unisono, pesanti ironie, insulti, sventolio di panni bianchi.


Si imparano alcune cose:


quando si ritiene di aver subito un torto, o comunque di essere già stati puniti per un torto commesso, ogni cosa è lecita. Ne è stato espulso uno? Bene, a questo punto gettiamoci per terra e continuiamo a picchiare come fabbri, tanto nessuno potrà avere l’ardire di fischiarci contro (o non a favore);


le uniche vere vittime sono i dominanti. Lo stesso accadrebbe se, per esempio, la parte politica ampiamente maggioritaria in un Paese ritenesse di essere vessata da chiunque si frapponga al suo cammino anche se, in ipotesi, tale ostacolo discenda dall’applicazione di un regolamento;


pazza Inter, amala (meno male che c’è).


Arturo

2 commenti:

el señor dionigi ha detto...

Sul nostro Lacrime di Borghetti io ho usato parole un po' più dure (una "battuta di caccia") ma comunque vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Complimenti per il bel blog.
Sr. Dionigi

eddie ha detto...

Grazie dei complimenti Sr. Dionigi, ci stiamo attrezzando!
Quanto al contenuto del post, è dovuto a uno sfogo per eccesso di sgradevolezza. Con questo e quello che seguirà, cercheremo di archiviare la questione errori arbitrali/giochi di potere, perché tanto ormai l'arroganza della falsità si è completamente impadronita di ogni discorso.
Arturo