C’era un grande prato verde dove nascono speranze…..
Parto da una considerazione che potrebbe apparire assai banale, ma guardando allo stato dei fatti forse tanto banale non è: per quale motivo nel magico mondo del pallone si investono cifre a svariate zeri senza preoccuparsi di quelli che apparentemente possono sembrare dettagli, ma che di fatto dettagli non sono?
Mi spiego: si sa che in Italia il calcio non solo è lo sport nazionale, ma costituisce un elemento fondamentale nella vita di gran parte dei cittadini. L’italiano medio avrà forse difficoltà a ricordarsi chi sia stato il Presidente della Repubblica prima di Ciampi, ma certamente ricorda a memoria la formazione campione del mondo dei mondiali di Spagna ’82!
Partendo da questo assunto ed aggiungendo il fatto che la nostra penisola gode, in gran parte, di un clima invidiabile, non riesco a spiegarmi per quale motivo non si investa seriamente in un “dettaglio” quale è il campo di gioco. Tralasciando ogni considerazione sentimentale legata al senso di felicità che investe un bambino che entrando allo stadio ammira quella distesa verde avanti ai suoi occhi… mi pare alquanto ridicolo che spesso e volentieri le partite si giochino su veri e propri campi di patate che di fatto impediscono il bel gioco (provate voi solo a saltellare su una bella distesa di fango!) e rischiano di aumentare le possibilità di infortuni degli investimenti milionari dei magnate del pallone (leggasi giocatori).
Il Feraris di Genova, il Picchi di Livorno, il San Paolo di Napoli solo per citarne alcuni meriterebbero un pesante ed accurato restyling.
Accantonando la mia “considerazione sentimentale” atteso che lo stadio sta divenendo un luogo ove è sempre più sconsigliato portare i bambini, trovo poco sensato che federazione, società e lega non investano qualche soldo in più per rendere lo spettacolo maggiormente godibile posto che è anche da questo elemento che esse traggono i benefici. Forse la congiuntura economica attuale non consente l’ammodernamento massiccio cui gli stadi italiani anelano, ma almeno si cerchi di migliorare con piccoli investimenti alcuni aspetti certamente rilevanti dello show… un po’ come si è fatto con l’introduzione dei tornelli e del biglietto nominativo!
In fin dei conti a fronte degli investimenti milionari che i magnati e le società eseguono ogni anno sborsare una piccolissima percentuale di questi per rendere i campi di gioco più “verdi” forse non sarebbe un’idea così malsana!
Parto da una considerazione che potrebbe apparire assai banale, ma guardando allo stato dei fatti forse tanto banale non è: per quale motivo nel magico mondo del pallone si investono cifre a svariate zeri senza preoccuparsi di quelli che apparentemente possono sembrare dettagli, ma che di fatto dettagli non sono?
Mi spiego: si sa che in Italia il calcio non solo è lo sport nazionale, ma costituisce un elemento fondamentale nella vita di gran parte dei cittadini. L’italiano medio avrà forse difficoltà a ricordarsi chi sia stato il Presidente della Repubblica prima di Ciampi, ma certamente ricorda a memoria la formazione campione del mondo dei mondiali di Spagna ’82!
Partendo da questo assunto ed aggiungendo il fatto che la nostra penisola gode, in gran parte, di un clima invidiabile, non riesco a spiegarmi per quale motivo non si investa seriamente in un “dettaglio” quale è il campo di gioco. Tralasciando ogni considerazione sentimentale legata al senso di felicità che investe un bambino che entrando allo stadio ammira quella distesa verde avanti ai suoi occhi… mi pare alquanto ridicolo che spesso e volentieri le partite si giochino su veri e propri campi di patate che di fatto impediscono il bel gioco (provate voi solo a saltellare su una bella distesa di fango!) e rischiano di aumentare le possibilità di infortuni degli investimenti milionari dei magnate del pallone (leggasi giocatori).
Il Feraris di Genova, il Picchi di Livorno, il San Paolo di Napoli solo per citarne alcuni meriterebbero un pesante ed accurato restyling.
Accantonando la mia “considerazione sentimentale” atteso che lo stadio sta divenendo un luogo ove è sempre più sconsigliato portare i bambini, trovo poco sensato che federazione, società e lega non investano qualche soldo in più per rendere lo spettacolo maggiormente godibile posto che è anche da questo elemento che esse traggono i benefici. Forse la congiuntura economica attuale non consente l’ammodernamento massiccio cui gli stadi italiani anelano, ma almeno si cerchi di migliorare con piccoli investimenti alcuni aspetti certamente rilevanti dello show… un po’ come si è fatto con l’introduzione dei tornelli e del biglietto nominativo!
In fin dei conti a fronte degli investimenti milionari che i magnati e le società eseguono ogni anno sborsare una piccolissima percentuale di questi per rendere i campi di gioco più “verdi” forse non sarebbe un’idea così malsana!
Eddie
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