lunedì 8 febbraio 2010

Se i’ fosse Juve

Mi unisco anche io alla folta schiera di opinionisti, esperti e giornalisti che in questo periodo si dilettano ad esprimere sentenze, pareri o semplici idee sulla squadra torinese.
Il mio punto di vista non vuole essere una critica all’operato della dirigenza Juventina, ma una semplice espressione di alcuni spunti di riflessione che in questi mesi hanno attraversato le mie idee.
Ma perché per lavorare nel calcio non occorre presentare un curriculum?
Atteso che le società sportive più importanti hanno un giro d’affari di gran lunga superiore a diverse piccole e medie imprese mi chiedo il perché a rivestire le cariche operative delle suddette associazioni sportive spesso non vi siano elementi di acclarata e documentata capacità.
Ho difficoltà a trovare un spiegazione del perché di scelte dirigenziali che poca logica hanno se non quella di sistemare personaggi più o meno noti.
E’ di questi giorni la notizia di Mutu trovato positivo ad un paio di controlli antidoping e non posso non evidenziare l’ottimo operato del Sig. Corvino che, malgrado si sia trovato nella impellente necessità di reperire un giocatore di un certo livello, nel giro di pochissimo tempo ha concluso una operazione molto interessante come quella del brasiliano Keirrison e “rischiato” di portare a Firenze fantAntonio oltre aver racimolato una altro paio di giovani talenti dal promettente futuro!
Vedo al contrario nella Juve un coacervo di personaggi che di calcio ne masticano ben poco (salvo Bettega) e che di certo hanno contribuito a creare confusione e disorganizzazione all’interno della società. Mi chiedo perché una società importante come quella bianconera non affianchi a dirigenti volti ad occuparsi delle finanze della società altrettanti “uomini di calcio” che si occupino al contrario della gestione tecnica della squadra.
Mi domando perché una squadra ambiziosa e di prestigio come quella bianconera non corra seriamente ai ripari per evitare annate come quest’ultime due ricche oltremodo di infortuni. Ma perché, ad esempio, non creare uno staff di livello che curi la preparazione e le terapie di recupero dei giocatori indipendente dallo staff tecnico? Che operi in collegamento a quest’ultimo, ma che non ne dipenda o che non venga cambiato al cambio del tecnico. Una soluzione simile mi pare sia stata presa al Milan con la creazione del Milan Lab.
Appare sempre più evidente come per far crescere una società e renderla più pronta a confrontarsi con il calcio moderno occorra selezionare alcune persone e porle a capo dei ruoli cardini della società affinché possano lavorare, nel rispetto delle linee guide imposte dalla dirigenza, liberamente e così rendendo il loro operato più suscettibile di essere valutato. Tale chiarezza dei ruoli, mi permetto di evidenziare, non si riesce ad intravedere nella compagine zebrata.
In ultimo, e qui chiudo, mi piacerebbe che un dirigente della Juventus decida di parlare a nome della società esprimendo un semplice quanto indiscutibile concetto: la società torinese è stata giudicata colpevole per l’illecito operato di alcuni suoi dirigenti e per questo le sono state comminate delle sanzioni (non entro qui nel merito della questione, ma riporto solo i fatti). Orbene atteso che tali sanzioni sono state pagate (scudetti revocati, retrocessione, danno economico e di immagine) adesso la questione arbitri dovrebbe essere archiviata.
Non trovo corretto che un reo che abbia scontato la pena non solo riceva un trattamento quantomeno discutibile da parte degli arbitri ed in più non possa permettersi di dire neanche una parolina di protesta per non suscitare le ire e le invettive contro la “Juve ladrona”…
Non discuto la correttezza e la misura della pena inflitta, esprimo solo l’idea di chi è fermamente convinto che chi paga per i propri sbagli (veri o presunti) non debba subire discriminazioni, altrimenti, se così non fosse, verrebbe meno uno dei cardini principali del nostro sistema di diritto nonché la stessa concezione di pena/sanzione.
Invito su questo punto a consultare le statistiche relative ai rigori concessi alle squadre del campionato di serie A…

Eddie

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