
Non è possibile rimanere impassibili di fronte a tale straordinaria esplosione di calore e di affetto.
Non si può rimanere indifferenti dinanzi a un coro che viene da dentro.
Non è importante il colore del tuo cuore quando hai l’onore e la fortuna di assistere ad eventi simili.
Si è tutti convinti oramai che il calcio si avvii sempre più verso una fruizione quasi esclusivamente domestica, con schermi ad alta definizione, effetti sonori fantascientifici e con tutte le angolature di immagini possibili ed immaginabili.
Per fortuna esistono le eccezioni, e scusandomi fin da ora per le ovvie dimenticanze, mi piace evidenziare due stadi, due tifoserie, due schiere di innamorati cronici che grazie al loro calore trasmettono, anche a chi apparentemente non è coinvolto, brividi incontrollabili.
Non ho avuto ancora la fortuna di assistere ad una partita dei Reds all’ Anfield, ma quando attraverso le casse del mio televisore (non HD!) ascolto 40.000 persone, diretti dai tifosi della “Kop”, intonare “you'll never walk alone” non riesco a rimanere indifferente.
Anche ieri sera assistendo a un bellissimo (sugli spalti) Roma-Milan non ho potuto non ammirare i tifosi giallorossi che intonavano l’inno della Roma a gran voce, brandendo vessilli in bianco nero che rammentano un grande Albertone in “Un americano a Roma”.
Nessuno potrà mai convincermi che “Grazie Roma” non fosse il coro più bello per questa gloriosa tifoseria, ma i brividi che infonde l’olimpico cantante è qualcosa che ti riconcilia con il mondo ed il pallone…
Un felino a me caro, un giorno scrisse:
“In realtà, c'è un unico giocatore che vale la pena ammirare. E un unica squadra per cui vale la pena tifare, che è quella, non a caso, in cui gioca il giocatore suddetto.
Il giocatore è Francesco Totti. Uno che passa un mese si e tre giorni no a ripararsi ginocchia, tibie e caviglie. Torna e fa tre gol, perché è amico dei numi calcistici, perché tutto ciò che fa non è mai banale, anzi, è autenticamente epico. Uno che non cambia maglia, che gioca per la maglia, scelta e scelta ancora, nonostante le quasi continue delusioni (per intendersi, non si è scelto il Milan, l'Inter o la Juve).
La squadra è la Roma. Non solo perché ci gioca Totti.
Non si può rimanere indifferenti dinanzi a un coro che viene da dentro.
Non è importante il colore del tuo cuore quando hai l’onore e la fortuna di assistere ad eventi simili.
Si è tutti convinti oramai che il calcio si avvii sempre più verso una fruizione quasi esclusivamente domestica, con schermi ad alta definizione, effetti sonori fantascientifici e con tutte le angolature di immagini possibili ed immaginabili.
Per fortuna esistono le eccezioni, e scusandomi fin da ora per le ovvie dimenticanze, mi piace evidenziare due stadi, due tifoserie, due schiere di innamorati cronici che grazie al loro calore trasmettono, anche a chi apparentemente non è coinvolto, brividi incontrollabili.
Non ho avuto ancora la fortuna di assistere ad una partita dei Reds all’ Anfield, ma quando attraverso le casse del mio televisore (non HD!) ascolto 40.000 persone, diretti dai tifosi della “Kop”, intonare “you'll never walk alone” non riesco a rimanere indifferente.
Anche ieri sera assistendo a un bellissimo (sugli spalti) Roma-Milan non ho potuto non ammirare i tifosi giallorossi che intonavano l’inno della Roma a gran voce, brandendo vessilli in bianco nero che rammentano un grande Albertone in “Un americano a Roma”.
Nessuno potrà mai convincermi che “Grazie Roma” non fosse il coro più bello per questa gloriosa tifoseria, ma i brividi che infonde l’olimpico cantante è qualcosa che ti riconcilia con il mondo ed il pallone…
Un felino a me caro, un giorno scrisse:
“In realtà, c'è un unico giocatore che vale la pena ammirare. E un unica squadra per cui vale la pena tifare, che è quella, non a caso, in cui gioca il giocatore suddetto.
Il giocatore è Francesco Totti. Uno che passa un mese si e tre giorni no a ripararsi ginocchia, tibie e caviglie. Torna e fa tre gol, perché è amico dei numi calcistici, perché tutto ciò che fa non è mai banale, anzi, è autenticamente epico. Uno che non cambia maglia, che gioca per la maglia, scelta e scelta ancora, nonostante le quasi continue delusioni (per intendersi, non si è scelto il Milan, l'Inter o la Juve).
La squadra è la Roma. Non solo perché ci gioca Totti.
Perché è l'unica squadra che, se fosse una ragazza, si aspetterebbe sotto un portone con una rosa rubata. Non vince quasi mai, anzi spreca, dilapida, crolla, si dispera. Ma quando vince la felicità non ha confini.
Le rovine allora si incipriano come in gioventù, risplendono i vicoli polverosi e bui, si mangia il carciofo alla giudìa, l'abbacchio, il baccalà fritto, gricia, carbonara, amatriciana, e le verdure hanno sapori che in nessun altra parte.
Perché è rossa e perché è gialla.
"Perché me dà coraggio, si tu non me voi bene".”
Non sono tifoso romanista (e non lo è il micio parlante!), ma non si può rimanere indifferenti dinanzi ad una manifestazione di amore simile, non si può non "sognare" che questo sia: Il Calcio.
Eddie
"Perché me dà coraggio, si tu non me voi bene".”
Non sono tifoso romanista (e non lo è il micio parlante!), ma non si può rimanere indifferenti dinanzi ad una manifestazione di amore simile, non si può non "sognare" che questo sia: Il Calcio.
Eddie
2 commenti:
Caro felino,
per fortuna spesso le trattative non vanno in porto....
""C'è stata un'occasione importante in cui potevo arrivare al Real Madrid. Non ho detto no, anzi all'inizio ho detto sì. In quel momento avevo dei problemi con il club, però poi si sono risolti e le cose sono cambiate", racconta Totti. Della trattativa fra il n.10 della Roma e il club spagnolo era a conoscenza anche Raul: "Sembrava potesse arrivare", conferma la bandiera del Real Madrid, "poi però le cose non sono andate così. Sarei stato onorato di giocare con lui, perché è stato uno dei migliori giocatori della storia. A qualsiasi squadra sarebbe piaciuto averlo nelle sue fila", conclude Raul."
Eddie
io sì che sono giallorosso -da undici anni abbonato allo stadio- e romano ed è una cosa molto bella quella che hai riportato!
roma è così, nel bene e nel male. pallone e carciofi alla giudia, tradimenti ed esaltazioni, totti e bidoni brasiliani.
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