Dopo esserci resi conto che i quarti di finale della Champions League di quest'anno non erano, come pure sarebbe stato auspicabile, Osasuna-Newcastle, Aston Villa-Charleroi, Guingamp-Malaga e Norimberga-Udinese, ma che si trattava soltanto di una visione provocata dagli eccessi gastronomico/etilici riconducibili alla ricorrenza pasquale, abbiamo dovuto constatare che:
1) Il derby francese se l'è aggiudicato il Lione. A tale proposito, chissà se ha un senso che la brillantezza di Lione e Bordeaux, tanto in Francia quanto in Europa, abbia avuto un andamento inversamente proporzionale. Oggi il Lione, il cui tecnico è andato molto vicino all'esonero durante l'anno (impresa di Liverpool nonostante), è tra le prime quattro squadre d'Europa e lotta pienamente per il titolo francese. Forse è il segno che una preparazione che assicuri brillantezza alla fine della stagione vale il rischio di trovarsi fuori da tutto già verso la metà.
2) Il Barcellona ha dimostrato che il suo luna-park è dotato di maggiore presa sul reale di quello dell'Arsenal. L. Messi ha dato spettacolo e ora è un continuo paragonarlo a Maradona, Pelè e Madre Teresa. Arséne Wenger sarà rimasto a ispirarsi, per gli schemi per l'anno prossimo, tra i ghirigori e le scale della Pedrèra.
3) L'Inter ha passeggiato, salvo il primo primo tempo, sul Cska di Mosca. Che Meraviglia, che Bellezza, che Orgoglio, che Amore.
4) Con un'altra prodezza balistica, Robben ha mandato a casa il pur meritevole Manchester United. Inconfondibilmente tedesca l'attitudine del Bayern alla reiterazione ossessiva dei risultati: così come con la Fiorentina, vittoria due a uno all'andata e sconfitta tre a due al ritorno; quinto e decisivo gol strabiliante, in entrambi i casi, dell'olandese.
Inter-Barcellona:
Se il Barcellona gioca come sa, l'Inter può solo provare a esercitarsi nella specialità della casa, i calci nelle tibie. Tuttavia, i segnali che si colgono non sono confortanti per i catalani. La lezione di calcio data all'Arsenal può indurli a uno stato di ebbrezza, che ancor di più monterebbe in caso di vittoria sabato sera con il Real. L'Inter, se non altro, ha dalla sua la capacità di approfittare delle svagatezze altrui e di uccidere il risultato quando è ora. Molto potrebbe dipendere dall'inviolabilità della porta di Julio Cesar all'andata.
Bayern Monaco-Lione:
Al Bayern va di lusso, di nuovo in casa all'andata e poi al ritorno Robben proverà a tirare al volo direttamente da casa sua. Resta il fatto che, se la qualificazione ai quarti a scapito della Fiorentina ha avuto del rocambolesco, quella alle semifinali a scapito del Manchester la racconteranno ai nipotini. Il Lione è abbastanza solido e smaliziato per sopperire agli squilibri di organico. Votiamo per lui, così eventualmente in finale J. Mourinho si troverà di fronte, ancora, una squadra francese. Quella volta era il Monaco, e stava seduto sulla panchina del Porto. Gli sembrerà di mangiare una Madeleine.
Eddie & Arturo
Nessun commento:
Posta un commento